Andrea Mario Bert, trittico dalla serie “La descrizione dell’attimo che doveva essere fuggente…, con cornice e passepartout, cm 30,3×56, 2022-23
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Andrea Mario Bert, trittico dalla serie “La descrizione dell’attimo che doveva essere fuggente, ma che ora resterà per sempre”, grafite e infinito sentimento su carta del mio sketchbook, 3 opere di cm 11,5×11,5 cad., con cornice e passepartout (come in foto), cm 30,3×56, 2022-23
Le opere di Andrea Mario Bert (1984, Forlì / Bologna) sono distese di cielo capaci di donare serenità alla vista e alla mente. Sono visioni trasognate, in cui l’azzurro limpido del cielo viene talvolta solcato da lampi di colore o attraversato da candide nuvole bianche che si assemblano a formare figure oniriche.
Sarà che l’uomo è da sempre affascinato dal cielo e lui, con le sue opere, è come se ce lo portasse in terra, ce lo facesse “toccare” con un dito, conducendoci nella dimensione del sogno. I suoi cieli sono vivi, non sono stampe prive di corporeità, hanno “un’anima”. Sono finestre, sono squarci di luce. Sono poesia visiva.
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