Giovanni Viola, Oltre l’onda del mare, grafica e pastello, cm 21×28, tir. 85 + 5 p.d.a., esemplare: p.d.a. con pastello, 2020
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Giovanni Viola, Oltre l’onda del mare, grafica e pastello, cm 21×28, tir. 85 + 5 p.d.a., esemplare: p.d.a. con pastello, 2020
Biografia. Conosciamo brevemente l’artista
Giovanni Viola. Nato a Modica nel 1981, dimostra, sin dai primi anni, un interesse particolare per l’arte e per la rappresentazione figurativa. Conseguita la laurea in Giurisprudenza nel 2008, non ha smesso di coltivare la sua curiosità per l’arte, sia con la frequentazione assidua di mostre ed eventi culturali a Roma, Torino, Firenze e, per un anno, a Londra, sia con la pratica del disegno e della tecnica pittorica dell’olio e del pastello che applica alla rappresentazione del paesaggio della terra dove vive.
MOSTRE PERSONALI:
2010: Su tela e su carta, Modica, Galleria Lo Magno, Modica, a cura di Giuseppe Pitrolo.
2011: Icone della natura, Galleria Stefano Forni, Bologna, a cura di Silvia Forni.
2015: Inde loci, Spazio Espositivo, Agrigento, a cura di Francesco Siracusa.
2015: Oltre il Vedutismo, Galleria Forni, Bologna, a cura di Paola Forni e Silvia Mainardi.
2017: In luce, Galleria Quam, Scicli, a cura di Paolo Cova.
2018: Bipersonale Viola – Previtera, Convento del Carmine, Marsala, a cura di Carla Ricevuto.
MOSTRE COLLETTIVE:
2008: Sensazioni monocrome, Caffè Letterario di Via Ostienze, Roma, a cura di Sabrina Falzone;
2010: Asterisco, diversità per identità, Palazzo Mormino, Donnalucata, a cura di Antonio Sarnari;
Caravaggio contemporaneo, Fondazione Gesualdo Bufalino, Comiso, a cura di Antonio
Sarnari;
2011: Under 40, Galleria Stefano Forni, Bologna, a cura di Silvia Forni.
2012: Realismi e linguaggi, centro espositivo Tecnica mista, Scicli, a cura di Antonio Sarnari;
2013: Settimane italiane, Galleria Quirinus, Köping, Svezia, a cura di Riccardo Baldelli;
2014: L’ombra e la luce, Galleria Stefano Forni, Bologna, a cura di Silvia Forni.
2014: (Co)Incinenze, Palazzo De Leva, Modica, a cura di Emanuela Alfano.
2014: Ninph Arethusa, Galleria Civica D’Arte Contemporanea Montevergini, Siracusa, a cura di
Emanuela Alfano.
2014: Arte al Metro, Galleria Quam, Scicli, a cura di Antonio Sarnari.
2015: Dialogo, Palazzo De Leva, Modica, a cura di Emanuela Alfano.
2015: Any Given Post It, White Noise Gallery, Roma.
2015: Light Matters/Questioni di Luce, Atelier 97, La Spezia, a cura di Alessio Guano.
2016: Sfacciati, Palazzo Zacco, Ragusa, a cura di Andrea Guastella.
2017: Dialogica, Museo Regionale di Palazzo Bellomo, Siracusa, a cura di Francesco Piazza.
2018: Moonlight, Galleria Forni, Bologna, a cura di Silvia Mainardi.
2019: Moon 219, Galleria Colossi, Brescia.
2019: La risposta dell’amore, Cantieri Culturali della Zisa, Palermo, a cura di Francesco Piazza.
FIERE INTERNAZIONALI
2011: St-Art Fiera d’Arte Contemporanea Europea Strasburgo, Galleria Stefano Forni
Art Fair Cologne, Galleria Stefano Forni
2013: Art Fair Verona, Galleria Dir’Arte
2015: Art Fair Verona, Galleria Forni
St-Art Fiera d’Arte Contemporanea Europea Strasburgo, Galleria Forni
Artefiera Bologna, Galleria Forni
Art Karlsruhe, Galleria Forni
2016: Fiera ArtVerona, Galleria Forni
Artefiera Bologna, Galleria Forni
2017: Wopart Lugano Art Fair, Galleria Forni
Fiera ArtVerona, Galleria Forni
2019: Fiera ArtVerona, Galleria Forni
Statement. Comprendiamo meglio la sua ricerca
Realtà e pensiero
Il nostro contesto culturale sembra da tempo impegnare l’uomo in un processo di autoriflessione, nel quale un incessante ritorno del pensiero a se stesso tenta di definire gli spazi dell’interiorità. L’eco della voce si perde in un abisso.
Definire l’abisso. Non può essere de-finito ciò che è smisurato e questo tentativo a volte disperato e struggente costituisce una meta avvistata dalle altezze del pensiero, cui però mai si giunge sospinti da venti contrari incessanti in un navigare impervio e difficile da prevedere nei suoi risvolti.
Se pensassimo all’arte come ad un taccuino su cui annotare le impressioni di questo viaggio, non ci sorprenderemmo di constatare come la lettura del resoconto finale sia spesso enigmatica e misteriosa, non soltanto per l’avventore occasionale ma anche per l’autore stesso. Alcune volte l’intervento di interpreti specializzati è in grado di decodificare i contenuti del racconto che altre volte possono essere fraintesi nella loro intrinseca sostanza.
In questo viaggio in entrata, la realtà diviene il luogo da cui prendere a prestito cose e immagini le quali, divorate dall’Io, cominciano a consumare la loro intelligibilità trasformandosi in altro. Ma se provassimo ad invertire per un attimo questo movimento? Se l’uomo cercasse di superarsi uscendo fuori da se? La realtà in questo caso sarebbe un luogo di approdo cercato, piuttosto che un ricco palazzo da depredare. Il processo di conoscenza vera adegua il nostro essere all’essere delle cose. Questo tentativo, in controtendenza rispetto ai tratti del tempo attuale, recupera il valore del racconto come modo di ordinare i pensieri. L’uomo si conosce a partire da un Tu che gli sta di fronte e che lo interpella.
La Verità delle cose non può essere divorata e assorbita. È una Verità che parla con un eloquente silenzio e che definisce uno spazio che ci convoca per abitarlo e per ascoltare chi siamo.
Viola Giovanni
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