cristina gardumi
  • Cristina Gardumi, Talete, inchiostro, caffè e gouache su carta velina, cm 90 x 110, 2018

    2,000.00

    Cristina Gardumi, Talete, inchiostro, caffè e gouache su carta velina, cm 90 x 110, 2018.

     

    Note sulla ricerca artistica.

    Qualunque sia il supporto (carte, foto, tessuti), l’artista immagina i suoi personaggi come attori in scena. Sono uomini e animali insieme perché lo zoomorfo rappresenta per lei la sintesi del vivente, una specie di archetipo che in sé ha l’essere umano, l’unica creatura che conosce la colpa e la nomina, e l’animale, l’innocente per eccellenza.

    La nostra memoria collettiva riconduce le persone-animali invariabilmente al mondo dell’infanzia e della favola e l’adulto tende a classificare questo tipo di opera come “illustrazione per bambini”; la Gardumi cerca di sfruttare questo  linguaggio familiare usandolo in modo insolito, a volte straniante o ambiguo.

  • Cristina Gardumi, Cheerleader 1, inchiostro, caffè e gouache su quadernone a righe di prima, cm 42×29,5, 2023

    700.00

    Cristina Gardumi, Cheerleader 1, inchiostro, caffè e gouache su quadernone a righe di prima, cm 42×29,5, 2023.

     

    Note sulla ricerca artistica.

    Qualunque sia il supporto (carte, foto, tessuti), l’artista immagina i suoi personaggi come attori in scena. Sono uomini e animali insieme perché lo zoomorfo rappresenta per lei la sintesi del vivente, una specie di archetipo che in sé ha l’essere umano, l’unica creatura che conosce la colpa e la nomina, e l’animale, l’innocente per eccellenza.

    La nostra memoria collettiva riconduce le persone-animali invariabilmente al mondo dell’infanzia e della favola e l’adulto tende a classificare questo tipo di opera come “illustrazione per bambini”; la Gardumi cerca di sfruttare questo  linguaggio familiare usandolo in modo insolito, a volte straniante o ambiguo.

  • Cristina Gardumi, Io, inchiostro e gouache oro su cotone, cm 120×68, 2017

    1,400.00

    Cristina Gardumi, Io, inchiostro e gouache oro su cotone, cm 120×68, 2017.

    Note sulla ricerca artistica.

    Qualunque sia il supporto (carte, foto, tessuti), l’artista immagina i suoi personaggi come attori in scena. Sono uomini e animali insieme perché lo zoomorfo rappresenta per lei la sintesi del vivente, una specie di archetipo che in sé ha l’essere umano, l’unica creatura che conosce la colpa e la nomina, e l’animale, l’innocente per eccellenza.

    La nostra memoria collettiva riconduce le persone-animali invariabilmente al mondo dell’infanzia e della favola e l’adulto tende a classificare questo tipo di opera come “illustrazione per bambini”; la Gardumi cerca di sfruttare questo  linguaggio familiare usandolo in modo insolito, a volte straniante o ambiguo.

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