Breve nota biografica.
Sara Vattano, artista siciliana, durante i miei studi di Architettura, Arte e letture di vario genere, scopro il mio mezzo espressivo, il collage, digitale o analogico che sia. Un’introspezione psicologica enfatizzata attraverso l’utilizzo di metafore visive e abbinamenti estetici suggestivi. Manipolazioni psico-fisiche di grande delicatezza, miste ad inquietudine, serenità e mistero, tutto è avvolto da un’aurea onirica, surreale e vagamente amara visione retrò.
Da cosa trai ispirazione?
La mia ispirazione è frutto del passato. Campi che spaziano dal Cinema alla Filosofia, dall’Arte all’Architettura, dalla Poesia alla Letteratura e che s’incastrano nel modo di configurare cripticamente la mia realtà. Molto del Contemporaneo continua ad affascinarmi, sebbene questo rimanga un tassello che non riesce ad essere al pari di quei “tempi lontani”, un nostalgico modus vivendi legato alla sindrome dell’Epoca d’oro.
In riferimento alla tua produzione artistica, quali sono i linguaggi e i modi espressivi che prediligi? C’è un motivo ben preciso che ti spinge a preferire un mezzo piuttosto che un altro?
Se dovessi identificarmi in qualcosa, resterei sempre qualcosa d’indefinito. Nonostante occupi una forte posizione, una forma massonica, sono tracciata da linee che marcano in maniera decisa e imprecisa, la mia figura, “penso dunque sono”, così ho sempre pensato…! Ma tra le meraviglie lette, ricordo una delle più belle citazioni di Henri Cartier Bresson “Non mostrare tutti i lati delle cose. Un margine di indefinito.” […] Pertanto, ho trovato una perfetta simbiosi tra il mio linguaggio e il modo di esprimere me stessa, sempre ermetica, stratificata e complessa con quello che descrive meglio il mio pensiero.

Sara Vattano, Riflessi lunari, collage digitale su carta opaca 300gr, cm 30×30, 2018
Potresti fornire una chiave di lettura dei tuoi lavori? Cosa ti prefiggi di trasmettere?
Il mio modo di agire per imprimere nella mente le mille parti del mio IO, ruota intorno al nostro inconscio interpretativo, nel quale grazie alle numerose metafore nascoste, ha la capacità di offrire diverse chiavi di lettura con lo scopo di suscitare curiosità nei confronti dell’osservatore. Pensieri come composizioni di assemblaggi grafici, rappresentare per conoscere, descrivere le emozioni che più segnano la nostra vita.
Nel tempo è cambiato il tuo lavoro? Se sì, come si è modificato?
Nel tempo il mio lavoro è cambiato con il mio tempo e io con esso, si è modificato, in parte, acuendo e segnando di più il senso percettivo nei confronti della delicatezza del sentire la vita nel pianeta.
Sicilia terra amara o dolce? Qual è il tuo rapporto con essa? E come ti poni con tutto il resto?
Sicilia terra amara, dolce, sacra, matta, passionale, meravigliosa, maledetta… Il mio rapporto con “Lei”, che profondamente amo, è sempre, o quasi, difficile e complesso mentre l’Italia e il mondo, mi hanno sempre offerto infinite possibilità, desideri realizzati ai quali sono estremamente, sentimentalmente e intimamente grata.

Sara Vattano, False verità, la società, collage digitale su carta opaca 300 gr, cm 20×20, 2018
Cosa pensi del progetto SACCA? Ritieni che l’unione di più settori, con una sede fissa e una piattaforma online per la vendita, possano favorire l’accessibilità a un pubblico più vasto e trasversale?
SACCA penso sia uno dei progetti più belli della mia terra, per la sua nascita, la sua collocazione, le persone che ne fanno parte, la persona che lo ha ideato e poi creato. Credo molto nella sua evoluzione, nel suo tempo. Ho molta fiducia nei social perché li credo, nell’era in cui viviamo, parte straordinaria della comunicazione proprio per la loro celerità poiché riescono a viaggiare nel mondo. Comunicare, diffondere, seminare e costruire SACCA tramite messaggi settimanali per far crescere questa rete. …Anche se io appartengo a tempi vintage!
Esprimi un pensiero in riferimento all’attuale periodo che stiamo vivendo e agli eventuali risvolti futuri.
Il Tempo che stiamo vivendo, è stato, è e continua ad essere smisuratamente tragico. Inaspettato, sconvolgente, surreale, metafisico… ma io ho scoperto con questa “Poetica della Lentezza”, come scrisse Paul Valéry, infinite primavere dentro di me ciclicamente ripetersi.
Domanda jolly! Dì qualcosa che ritieni possa rappresentarti appieno o riesca a sintetizzare al meglio il tuo lavoro, la tua persona o i tuoi progetti futuri.
Je ne sais pas, dans la lune…
Ulteriori info e opere disponibili: