SACCA Focus – Intervista a Stella Orlandino

Breve nota biografica

Sono una designer indipendente italiana, classe 1989. Dopo aver conseguito la laurea in Product Design presso la Naba di Milano nel 2011, torno in Sicilia e fondo uno studio di design in un paesino più a sud di Tunisi, ed iniziano le prime collaborazioni con diverse realtà nazionali ed internazionali nel mondo del caffè e dell’industrial Design, in smart working come si direbbe oggi…

Il mio interesse progettuale è verso le tecniche produttive artigianali strettamente legate al territorio. L’attenzione maniacale per i dettagli, lo storytelling e le contaminazioni, diventano in breve tempo una firma riconoscibile. Tutti i miei progetti, tutte le mie storie, si basano su una costante ricerca dell’innovazione attraverso la semplicità, ispirandosi al design emozionale, alla matericità e alla gestualità.

Come definiresti il design oggi?

Progetto frammentato. Da una parte vedo il design nella bolla, aperto solo a pochi, che si affaccia più al mondo dell’arte astratta, decontestualizzandosi del tutto dalla realtà e dalle reali esigenze della società contemporanea, un design spesso privo di sostanza, ma narrato bene. Dall’altra parte invece posizionerei il design da bancarella, asettico, mal progettato, economico ma non sostenibile, che non ha troppe pretese, ma anche privo di valore progettuale. Nel mezzo tra i due invece trovo il design di pancia, un design fatto di radici, tradizioni, cultura del progetto ed artigianato, un design che però ha difficoltà ad emergere per via di tante dinamiche che remano contro.

Un paio di aggettivi per definire il tuo design

Emozionale, materico, curioso.

Da 0 a 10 quanto l’arte contemporanea ritieni possa influenzare il design? Inoltre pensi che sia uno scambio prettamente unilaterale o bidirezionale?

Il rapporto fra arte e design è un’onda sinusoidale: oscilla fra alti e bassi, come una relazione amorosa, ci si ama e poi ci si odia. Per questo motivo reputo che l’arte contemporanea influenzi molto il mondo del design e viceversa; basti pensare a Jeff Koons ed alle sue icone contemporanee “gonfiabili”. Per me è impossibile pensare che non sia stato influenzato e contaminato dall’astrazione progettuale della poltrona gonfiabile di Gaetano Pesce up5_6, icona del design, disegnata nel 1969 per B&B Italia…

Quali altri settori possono far sentire il loro influsso? E più in generale, quali sono le tue fonti d’ispirazione?

La psicologia, la sociologia, la filosofia. Tutte materie umanistiche che indagano sul rapporto con lo spazio, le persone e le relazioni. La relazione fra spazio e progetto è la chiave di lettura di questo influsso.

Non amo parlare d’ispirazione: il progetto non è frutto di un’ispirazione ma bensì di una relazione, di un’indagine o di processo legato ad un percorso. I miei progetti sono il risultano di incontri, necessità ed emozioni.

Sicilia terra amara o dolce? Qual è il tuo rapporto con essa? E come ti poni con tutto il resto?

Agrodolce: un territorio meraviglioso, baluardo e fucina di culture e contraddizioni. Il mio rapporto con essa è legato alle mie radici e ad un momento importante della mia vita: dopo l’esperienza a Milano ho deciso di tornare per cambiare le cose. Per fare ciò utilizzo un approccio nettamente metropolitano, e credetemi è una continua lotta contro i mulini a vento, ma credo che la mia posizione e il mio modus operandi possano aiutare davvero a cambiare le cose. Vedo molto fermento negli ultimi anni: diverse iniziative dal grande potenziale, nonostante la pandemia, e questo mi fa ben sperare.

Cosa pensi del progetto SACCA? Ritieni che l’unione di più settori, con una sede fissa e una piattaforma online per la vendita, possano favorire l’accessibilità a un pubblico più vasto e trasversale?

Credo sia un bel progetto ibrido e strutturato, un esperimento concreto e legato alla semantica del nostro territorio. Ormai non possiamo più distinguere il fisico dal digitale, sono parte di un “unicum”, ma possiedono chiavi di lettura ed esperienze differenti. Il pubblico ama il progetto, lo scopre facilmente nel mondo digitale ma lo osserva e sceglie nel mondo reale.

Esprimi un pensiero su questo lungo periodo che pare stia volgendo al termine. Lavorativamente è cambiato qualcosa nel settore design? Quali risvolti (positivi e/o negativi) pensi si possano avere nel futuro più prossimo?

Credo che sia stato un momento fondamentale per tutti, un lungo periodo riflessione (adesso basta però), l’unico modo aimè per capire davvero di cosa abbiamo realmente bisogno oggi, non ieri e non domani. L’intero mondo si è fermato ed è ripartito solo quando tutti insieme abbiamo svolto un compito, fare il vaccino. Tanta gente ha cambiato vita, molte persone sono andate via dalle città e non torneranno più, schiave di dinamiche prive di valori. Troppe persone sono morte e tante aziende purtroppo hanno chiuso, ma da una guerra non si esce mai senza pagarne un prezzo…

Il passato non è più sostenibile e la lentezza ci ha salvati, il pensare ad “oggi” e progettare il quotidiano sarà una sfida interessante. Spesso dimentichiamo chi siamo, e ci concentriamo solo sul chi vorremmo essere. Il global warming non è più rimandabile e spero che le aziende abbiano assorbito a pieno questo concetto. Credo fermamente che progettare il “chi siamo” sia la svolta vincente per il “futuro” prossimo che continua ad essere oggi. Bisogna dire basta ai progetti mordi e fuggi, dobbiamo dire basta ai materiali fintamente sostenibili, dobbiamo invece dirigerci verso un percorso progettuale legato al design durevole e che sia realmente sostenibile in tutti i suoi processi.

Domanda jolly! Dì qualcosa che ritieni possa rappresentarti appieno o riesca a sintetizzare al meglio il tuo lavoro, la tua persona o i tuoi progetti futuri.

Finalmente ho trovato una mia definizione: sono una persona multipotenziale: vulcanica, entusiasta che tende a non fermarsi mai, ho un’attitudine curiosa; amo la trasversalità, sono versatile e allo stesso tempo incline al cambiamento. Comincerò da capo ogni progetto futuro, come se fosse la prima volta, mettendomi sempre in discussione senza mai dimenticare chi sono e le mie radici. Spero di trovare nuove aziende in linea con il mio pensiero, disposte a sperimentare nuove logiche e nuovi modi di vivere un progetto.

 

Ulteriori info e disponibilità:

https://www.sacca.online/portfolio/stella-orlandino-design/

 

pagina web designer www.stellaorlandino.com

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